buddismo e scrittura

Il dharma, il buddismo, i maestri, per chi crede in loro, sono la forza propulsiva della creatività,
della motivazione, della decisione, del non temere o avere dubbi, dell’osare.
In questo il buddismo aiutò Kerouac nella sua creatività.
Bisogna scrivere non in una specie di trance, ma nel massimo grado di lucidità
mentale, ma come se la mano scrivesse da sola, non comandata, non controllata.
Senza controllo ma con mente lucida = concentrazione senza controllo.

6 Risposte a “”

  1. ehmmm ma la bio di kerouac lo da’ come dedito ad uso di sostanze stupefacenti… o no ?

    utente.dubbioso

  2. non ho detto che era un buon buddista, ma che in alcune sue opere si definiva tale: Il sogno vuoto dell’universo ( che è un suo saggio sul buddismo) e in vagabondi del dharma; più tardi si allontanò dal buddismo per tornare cristiano ( naturalmente anche come cristiano non era un gran chè) ma uno scrittore non si misura, secondo me, moralisticamente.

    ciao

    Ljuba

  3. per la verita’ non mi riferivo al suo buddismo. la spiritualita’ ognuno la vive (la deve vivere, interpretare) come preferisce(credo). Mi riferivo al fatto che usasse sostanze stupefacenti (sintetiche credo) per scrivere. (il che e’ in antitesi con “lucidita’”) Io stesso ho passato un periodo, anni fa, che usavo un tranquillante che mi faceva fare i sogni a colori. Non valuto nessuno moralmente. scrittore o no che sia. Lo stesso hemingway, che io amo, come uomo forse non era un gran che’ nell’accezione comune del termine.

    scusami

    r.super.pentito

  4. mi riferivo alla mia maniera di scrivere con la parola lucidità, credo sia uno stato mentale che si può raggiungere; da come leggo personalmente Kerouac mi sembra che lui raggiungesse questo stato mentale con le droghe e il bere; non so come fosse possibile; ma certamente la sua non è una scrittura confusa ma, a mio parere, molto lucida ma spontanea, forse riusciva in questo solo con le droghe….ma questo discorso, secondo me, non ha molta importanza, contano i suoi libri. La mia voleva essere una riflessione sulla prosa spontanea in sè, come tecnica letteraria; il buddismo in questo senso aggiunge creatività perchè rende più liberi

    ciao

    Ljuba

  5. mi ricorda vagamente “la mente vuota” di quando praticavo arti marziali.

    a presto

    r.che.sparisce

Lascia un commento