Quante piume ha l’airone?
Sulla sponda di uno stretto canale
tra macchine e officine
nella sua grazia immacolata-
sta un grande airone bianco-
è il re di quella striscia di prato
e delle strade intorno,
delle fabbriche e palazzine,
dei rumori,
delle auto che passano,
della musica che ascolto guardandolo-
oggetti, cose che mi sfiorano appena,
che percepisco in superficie,
come semplice contesto, sfondo,
barlume stanco
evanescente e senza vita-
più reale è una piuma, ho pensato,
di tutto il cemento qui ammassato
e ferro e vetro
che hanno forme pensate,
pre-fabbricate- utili-
quante piume ha l’airone?
ma forse è piuma essa stessa
questa assoluta trionfante bellezza
dal becco giallo-
che qui regna su una gamba sola, lunga
che affonda nel prato gelato-
l’airone bianco
non guarda, punta,
fissa acuto
e senza scatti.