Noi qui abbiamo la Coop

C’è un rullo
che dà il ritmo
alla tua mano
al tuo cuore
alla tua mente-
la mia vorrebbe lasciare tutto lì,
mentre lo penso guardo la cassiera
“qui se uno non fa in fretta…”-
“come?”, dice lei
muovendo le mani veloci
con un piccolo compassionevole
pallido sorriso di Madonna –
“ come?”, dice-
e accettare il dialogo è già segno
di gentilezza e bontà d’animo-
“ qui se non si fa in fretta,
se uno è un po’ lento…”
e vorrei aggiungere:
fa meglio ad andare al negozietto-
ma mi trattengo,
siamo alla Coop,
noi qui abbiamo la Coop-
mi viene in mente Terzani:
quando tornò dall’Himalaya alla sua Toscana
lasciò il carrello in mezzo al supermercato-
non ce la fece a riadattarsi-
anche io farei questo happening
con tutto il cuore
ma non lo faccio
seguo il ritmo
chiudo la mente
assecondo il movimento veloce del rullo
e guardo come fosse una cosa normale e non da pazzi
 il pane, la verdura, il latte, il formaggio…
che passano veloci-
guardo tutta questa buona roba
piegata, contorta, accartocciata
accumulata come fosse spazzatura-
fuori un’aiuola orrenda-
senza amore e senza grazia di mani
di mini piante di melograno
ancora in frutto-
saranno geneticamente plastificate
non è nel loro tempo
quel guscio rosso-vermiglio-
saranno modificate, nebulizzate, liofilizzate
come tutto, come tutti  qui-

fuori l’amica nebbia

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