Trinità
Cappella nera
non c’è compiacimento
non c’è vista udito odorato,
non c’è bellezza consolazione buoni sentimenti
c’è un’immagine nera o vuota
che è la stessa cosa,
nera o vuota nera e vuota.
Trinità come una divinità
davvero una divinità reale
una divinità di Natale
da amare proprio ora proprio ora.
Trinità finalmente
rimasta sola invisibile
come è sempre
quando non è Natale.
Una panca per il viandante solo,
sconsolato, disperato
ma che ancora cerca
spera anela vuole.
Di fronte quello che vede sempre
niente di ammirevole
consolante niente di visibile
reale immaginato.
Niente sembianza che nasconda
solo questo nero blu luminoso
da guardare per vedere per vedersi
non sono porte
non danno accesso
non conducono da qualche parte
non celano il divino
non sono il tabernacolo
ma sono tre.
il pavimento rosa è una nuvola
su cui galleggiamo tutti
pericolosamente
ma anche tranquillamente
un’ombra sola
il resto è tutta luce
Sono scosso. Bellissima.
grazie anche secondo me non è male, è una delle miei poesie migliori, anche se non tutti possono pensarla così….
ciao
Dianella