Improvvisazione su la morte alla mostra di Chardin

L'orrore della morte
nella lepre appesa
la visione ridicola della morte
nella lepre appesa
a gambe aperte
come da viva
non sarebbe mai stata –

gli animali ridicolmente appesi
scomposti a testa in giù
a zampe aperte oscene –
non c'è niente di educato
grazioso, romantico
c'è l'intenzione di raccontare
la morte del corpo com'è –
l'occhio della lepre non c'è
al suo posto c'è un buco nero –
sono corpi dopo un'esecuzione sommaria
sono la fine della libertà –

ali, orecchie che non sbattono
non sbatteranno più,
non udranno più i suoni della notte –
il fondo dei quadri è scuro, nero
marrone, funereo
come infatti deve essere –
gli occhi non ci sono più,
se l'occhio che vede è vita
non c'è più –
c'è ancora molta bellezza
ora nei corpi appena uccisi-
dopo saranno
spellati
squartati
cucinati
espulsi

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