Sopra il muro

Su un rosso muro di mattoni
morbida cresce una peluria verde
antenne sottili e gialle l’ornano
come giunchi acerbi di palude –
da me è un mondo a parte
precario, gracile
bellissimo e gentile –
è qui tra noi
nel nostro mondo, dico,
lo posso toccare, accarezzare
e naturalmente distruggere, se voglio –
è un pianeta lontano
incomprensibile
giovane
inaccessibile –
ha un’anima diversa dalla nostra –
cresce d’inverno
nell’umido e nel freddo
secca col sole
muore ma non uccide

Una risposta a “”

  1. l'ho buttata giù qualche giorno fa, adesso l'ho rivista e riscritta aggiungendo e togliendo; rileggendola ci vedo, a posterior,i significati, forse non immediati, con l'attualità

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