Una volta mi venne voglia di imparare ad andare a cavallo. Andai ad un maneggio appena fuori città e pagai un abbonamento per 10 lezioni. Mi fecero entrare in un grande spazio coperto. Per terra una specie di sabbia spessa e di lato un cavallo tenuto per le briglia da una ragazza bionda dall’aria olandese o tedesca.
mi sentivo come in un circo ad imparare una qualche acrobazia.
Entrò un vecchio signore. Era il mio insegnante di equitazione. Portava stivali scalcagnati che mi fecero pensare che fosse troppo vecchio per insegnare a cavalcare. Non si conprava stivali nuovi..gliela aveva data su..E me lo avevano rifilato proprio a me. La ragazza bionda mi aiutò a salire sul cavallo e non fu una cosa difficile come mi aspettavo. Mi sentivo ad un’altezza mostruosa su quel cavallo. Non mi aspettavo che mi sarei sen tita così. Come un’equilibrista che stesse per spiccare il volo da una grande altezza prima di afferrare il trapezio.
Il maestro mi disse di fare un giro intorno alla pista senza darmi ulteriori istruzioni. Al cavallo venne spontaneo farlo, lentamente, pesantemente, sembrava facesse una gran fatica. Ma io ero leggera e certameente non potevo pesargli molto. Dopo il giro il cavallo prese la strada della stalla, di casa insomma.
Questa è stata la mia prima esperoenza a cavallo e anche l’ultima.
Mi accorse che io stavo dalla parte del cavallo.