Perché si scrive

Si scrive perché qualcosa manca e per aggiungerloSI SCRIVE PERCHE’ QUALCOSA MANCA
E PER AGGIUNGERLO
                  
 

Pubblicato da Dianella Bardelli

In questo blog sono presenti miei racconti, mie recensioni di romanzi e saggi su vari argomenti, soprattutto sulla letteratura della beat e hippy generation. Scrivo romanzi, spesso ambientati negli anni '70-'80'; e poesie; ne ho pubblicati alcuni : Vicini ma da lontano, I pesci altruisti rinascono bambini, Il Bardo psichedelico di Neal ; è un romanzo sulla vita e la morte di Neal Cassady, l’eroe di Sulla strada. Poi ho di recente pubblicato il romanzo "Verso Kathmandu alla ricerca della felicità", per l'editore Ouverture; ho pubblicato un libretto di poesie: Vado a caccia di sguardi per l'editore Raffaelli. Ho ancora inediti alcuni romanzi, uno sulla vita e la poesia di Lenore Kandel, poetessa hippy americana; un secondo invece è un giallo ambientato nella Bologna operaia e studentesca del '68; un terzo è è sull'eroina negli anni '80 a Milano e un altro ancora sul tema dell'amore non corrisposto. Adoro la letteratura della beat e hippy generation, soprattutto Keroauc, Ginsberg e Lenore Kandel. Scrivo recensioni su http://samgha.me/ e http://cronacheletterarie.com/ mio profilo in Linkedin: http://www.linkedin.com/pub/dianella-bardelli/45/71b/584

Una risposta a “Perché si scrive”

  1. Ecco i saluti e i complimenti di Franco Bonsignori, cara Dianella. Spero non ti sarai scordata di uno dei vecchi compagni di scuola, al liceo Niccolini del sessantotto e dintorni.
    Casualmente ho incrociato, navigando sul web, il blog dedicato ai tuoi scritti, che mi sono piaciuti, tanto da non resistere alla tentazione di fartelo sapere. Del resto vedo che, dopo la scuola, abbiamo attraversato esperienze simili (e impeccabilmente beatnik …), come il concerto di Patti Smith allo stadio di Firenze nel ’79 AD oppure (se il tuo libro “Verso Kathmandu alla ricerca della felicità” ha qualcosa di autobiografico) qualche escursione nell’Oriente, com’era negli anni Settanta.
    Ricordo volentieri anche un nostro incontro, molto rilassato, a casa tua, in quel di Antignano, ai tempi dell’università. E mi vengono a mente alcune significative conversazioni, anche di argomento letterario (specie su Gabriel Garcia Marquez), con Riccardo, all’inizio degli anni Ottanta, sull’ultimo treno domenicale Livorno/Roma; città in cui vivo da tantissimi anni con la mia famiglia.
    Peraltro scrivo anch’io (molto poco e solo per alcuni giornali) dei coincisi commenti e anche dei brevi saggi, che racconto come se fossero narrazioni.
    Se tu volessi darmi un riscontro ti lascio la mia mail: [email protected]
    Grazie dell’attenzione, cara Dianella, e ancora complimenti.

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