Recensione di :Karma Norbu ( Shapaley)Made in Tibet


Prima di incontrare per caso in internet il video di Karma Norbu, meglio conosciuto come Shapaley, non sapevo che oltre a quella tradizionale esistesse una musica tibetana moderna.
Shapeley è un bravo rapper che ha scritto una bellissima canzone dedicata a tutti i tibetani che soffrono in Tibet il genocidio fisico e culturale e a tutti i tibetani costretti all’esilio.
Karma Norbu che io sappia non ha un suo sito o un suo blog, non ha un Cd di sue canzoni. Ma da questo sito http://sociosound.wordpress.com/ ho saputo un po’ di cose su di lui. Studia medicina in Svizzera e si dedica a creare video nel suo tempo libero per diffondere il suo messaggio da tibetano orgoglioso di esserlo.Il video di cui voglio dirvi qualcosa e che vi invito caldamente ad andare a vedere si intitola Made in Tibet: http://www.youtube.com/watch?v=bDwahj8_hhg&context=C33d63bfADOEgsToPDskJqi9pRibbgHlFymCgOPFgO
Il brano è cantato in tibetano con sottotitoli in inglese. A mio parere è molto bello e anche il video è fatto bene, entrambi sono ad un alto livello di professionalità. Da quando è stato messo in youtube ha già ricevuto migliaia di visite. Dico subito che fosse stato pure tibetano l’autore e l’esecutore del brano ma non mi fosse piaciuto non lo avrei certo recensito; se l’ho fatto è perché vale la pena di essere conosciuto da un punto di vista musicale; credo che per molti sarà una vera scoperta.
Il brano è orecchiabile, molto coinvolgente nel testo e nel modo, pur composto, di essere cantato; è una specie di racconto di se stesso, della propria famiglia, della propria gente. Ma non è mai retorico, anche se fa appello ai sentimenti di chi ascolta. E’ rivolto ai tibetani sparsi in Occidente. Perché non perdano la speranza di tornare un giorno in patria; ed è rivolto a chi è rimasto in Tibet affinché non si senta abbandonato da chi vive in Occidente.
Il testo è molto semplice, ai nostri occhi cinici e disincantati può sembrare un po’ “antico” per l’amore così tanto mostrato verso i genitori e la famiglia.
Ne ho fatto una mia traduzione che vi propongo:

Madre e Padre,
voi siete i nostri amati genitori
voi siete stati vicino a noi fin dal primo giorno
voi state con noi fino a che siamo cresciuti
quando eravamo piccoli se eravamo felici, o tristi o malati
voi ci mostravate il vostro amore
e affetto continuamente
e noi vi ringraziamo per questo
noi non vogliamo dimenticare la strada
che ci avete mostrato
giovane uomo qualunque cosa accada
sii compassionevole con gli altri
qualunque avversità tu possa incontrare
sii sempre onesto
se cadi rialzati e vai avanti
qualunque siano gli ostacoli
rimani nel giusto sentiero
giovane ragazza dovunque tu vada
non lasciare mai la tua fede e la tua speranza
amatissimi madre e padre
possiate avere una lunga vita
non abbiamo mai dimenticato da dove veniamo
noi ricordiamo che il Tibet
è la nostra patria
non abbiamo dimenticato da dove veniamo
fratelli e sorelle
non sappiamo se potete ascoltarci
ma noi speriamo possiate ricevere questo messaggio
non preoccupatevi noi stiamo bene
anche se siamo così lontani da voi
noi portiamo nel nostro cuore
il nostro fraterno legame
e nonostante sia passato tanto tempo
noi non vi abbiamo mai dimenticato
noi non ci dimenticheremo mai di voi, credeteci
noi non vi abbiamo abbandonato
noi siamo al vostro fianco
noi siamo e saremo sempre fratelli e sorelle….
e mentre io sono qui e scrivo questi versi
con un inchiostro mischiato alle lacrime
i miei pensieri sono nel posto
che io chiamo la mia terra
Tibet, la terra delle nevi
la nostra terra…

Ascoltando e traducendo questo brano e vedendone l’esecuzione, mi sono arrivati brividi nelle braccia, nelle spalle. Per l’emozione. Era una specie di piacere. Piacere fisico e spirituale. Per la forza di questo brano. E’ solo una canzone. Ma per dirla alla buddista è un grande “mezzo abile” (upaya), un pacifico ma non innocuo mezzo per diffondere un messaggio che è umano, politico, spirituale. Usando con sapienza e professionalità internet questo ragazzo tibetano che all’apparenza non sembra avere più di vent’anni, ha ottenuto quanto e forse di più di un discorso del Dalai Lama, e addirittura di più delle recenti immolazioni. Il video è in youtube da dicembre, quindi vedremo se in futuro avrà un impatto ancora maggiore di quanto non abbia avuto finora. Il Tibet e quello che sta succedendo al suo popolo non c’è modo di saperlo dagli organi di informazione come giornali e TV; solo i siti e le associazioni che si occupano di Tibet ne parlano, e allora ben venga questo giovane e bravo rapper a scuotere le nostre addormentate coscienze.
Anche noi siamo esuli, ma di noi stessi, abbiamo perso il nostro cammino, e non sappiamo più neanche quale sia. Questo brano, così efficace anche dal punto di vista musicale, e questo video così ben fatto dal punto di vista artistico, sono il miglior augurio di buon anno che potessi farmi e farvi.
Mi reputo fortunata ad aver conosciuto alcuni tibetani; l’impressione che ne ho avuto è che fossero persone determinate e miti al tempo stesso. Hanno subito così tanto. Gli è stato tolto così tanto che odiare sarebbe un’aggiunta insopportabile di sofferenza.
Guardate questo video, ascoltate il brano, guardate i ragazzi e le ragazze tibetan che vi compaiono, guardate i loro occhi, il loro saluto a mani giunte, ne vale la pena.
in youtube dal Dicembre scorso: http://www.youtube.com/watch?v=bDwahj8_hhg&context=C33d63bfADOEgsToPDskJqi9pRibbgHlFymCgOPFgO
Altri suoi video qui:
http://www.trinuer.com/tibetantalent/interview-with-karma-norbu-aka-shapale-guy/
altri rapper tibetani http://www.youtube.com/watch?v=aDW8_dUU5pw

 

Pubblicato da Dianella Bardelli

In questo blog sono presenti miei racconti, mie recensioni di romanzi e saggi su vari argomenti, soprattutto sulla letteratura della beat e hippy generation. Scrivo romanzi, spesso ambientati negli anni '70-'80'; e poesie; ne ho pubblicati alcuni : Vicini ma da lontano, I pesci altruisti rinascono bambini, Il Bardo psichedelico di Neal ; è un romanzo sulla vita e la morte di Neal Cassady, l’eroe di Sulla strada. Poi ho di recente pubblicato il romanzo "Verso Kathmandu alla ricerca della felicità", per l'editore Ouverture; ho pubblicato un libretto di poesie: Vado a caccia di sguardi per l'editore Raffaelli. Ho ancora inediti alcuni romanzi, uno sulla vita e la poesia di Lenore Kandel, poetessa hippy americana; un secondo invece è un giallo ambientato nella Bologna operaia e studentesca del '68; un terzo è è sull'eroina negli anni '80 a Milano e un altro ancora sul tema dell'amore non corrisposto. Adoro la letteratura della beat e hippy generation, soprattutto Keroauc, Ginsberg e Lenore Kandel. Scrivo recensioni su http://samgha.me/ e http://cronacheletterarie.com/ mio profilo in Linkedin: http://www.linkedin.com/pub/dianella-bardelli/45/71b/584

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