maremma 3

dentro un cortile
cinto da un muro basso di sassi
la chioma verde, tonda, folta, sana
di un alberello sconosciuto-
sopra di lui
s’alza lo scheletro bianco
di un secc’albero d’altri tempi
ieri, un anno fa
domani-
alberi contro il cielo
sempre di nubi
fredde volanti-
lassù nulla si vede
nulla si sente
se non il cielo
il vento
le mille forme imperfette
cangianti disfatte-
noi qui in basso
imitiamo l’antico muro
di pentagoni zizzaganti
sul cemento ancor fresco-
le nubi no
il cielo no
non possono loro
mentire-
cavalcare su quel satellite di nubi
oppure languire
nell’odore del ricordo-
una cucina
macchiata di malinconia
come quella che penso ora
sentendo voci stonate,
parole incomprensibili
nell’odore
di pranzi preparati in fretta
mangiati per fame
da soli
mentre terribile
il gorgogliare dei colombi
prolunga
all’infinito
il tuo dolore

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