Il mio romanzo "Vicini ma da lontano"
( editore Giraldi )
( recentemente l’ho presentato all’Associazione
Andare a veglia di Bologna )
Il mio romanzo "Vicini ma da lontano"
( editore Giraldi )
( recentemente l’ho presentato all’Associazione
Andare a veglia di Bologna )
dentro/ fuori di me
cielo plumbeo, aria primaverile
il poco verde borda i fossi-
la giacca gialla splende
tra il grigio e la terra nuda-
un airone-
ombra nera
silenziosa e lenta-
porta in alto lo sguardo
mentre di lato
il sole imita la luna
e dietro le nubi
passeggia veloce-
ai lati della strada sterrata
ciuffi d’ erba cipollina
profumano la mia carezza
ma sull’argine ventoso
affiora un che di amaro,
un vago sentire
d’ altro tempo e d’ altro spazio –
lo sguardo cerca intorno
il ricordo
esitante sembra trovarlo
dettato dalla vista dell’erba
che porta allo stretto torrente
non lo caccio,
è un ricordo vuoto
e non lo temo-
scrivo
e sul quaderno
un minuscolo ragno
corre, scappa-
ai miei piedi
una tana di talpe
squarcia in un punto il mio passo
lontano in cielo
un fringuello canta
Se fossi…
Se fossi un albero
sarei forte e tutto rami-
se fossi un uovo
sarei piccolo da trovare-
se fossi una farfalla
volerei dentro di me
insieme a mille altre-
se fossi un coccodrillo
sarei piccolo nelle fogne di N.Y.-
se fossi un piatto
sarei farro e ceci-
se fossi la Tv
sarei muta e rotta-
se fossi questo venticello
sarei più freddo, gelido
come quello in faccia a Dostoevskij
durante la deportazione in Siberia-
se fossi la Siberia
sarei piena di fiori tropicali-
se fossi quel cagnolino là fuori
che abbaia tutto il giorno
starei un po’ zitto-
se fossi le due tortore
che stanno facendo il nido
qui vicino avrei
i loro occhi da angelo.
c’è una fiamma dentro ognuno di noi
che parla e detta
La casa abbandonata
La casa in abbandono
è la più bella-
l’erba è più verde,
più fitte le margherite-
nessuno taglia
il fico antico
" che è troppo grande"
Sera
L’inverno lascia
foglie fruscianti, secche-
nella sera ventosa
un odore amaro
di muschio, cenere,
fumo di legna troppo fresca-
cielo grigio
forse di tempesta
A volte mi sento così
oggi
sono un bidone vuoto
di fuori è blu
dentro
tutto il petrolio
si è consumato
o è stato portato altrove-
combustibile
per qualcun altro
più meritevole
o più fortunato
oggi
dentro di me
c’è un sacchetto
bianco
piccolo
pieno zeppo
di un qualche frumento,
erba, verdura
o perline colorate-
sta lì
cresce o rimpicciolisce
ma io non sono Alice
e oggi
il mondo non è
quello delle meraviglie
oggi
dentro di me
c’è un forziere aperto-
come nei film ti aspetti
gioielli, monete d’oro
monili, pietre preziose-
a guardar bene invece
il forziere è vuoto-
in bella vista
scure pareti di legno-
dal fondo un’eco
di risata
Goccia d’attesa
E’ l’attimo che non puoi mancare
prima della fine
del ritorno a casa
dell’obiettivo mancato-
è fredda questa goccia
pericoloso
il rischio che si corre
all’inizio
o dopo nella corsa-
fa male
oppure può darti
la coppa e la vittoria
l’amore di tutti
vanità e denaro
turbini di feste
luci, promesse-
non importa se
non saranno mantenute-
sei pronto?
Non tentennare
la goccia cade
troppo in fretta
prima della tua decisione,
come quel condannato
che nell’ultima attesa
non ha niente da dire
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