L’Idiota di Fedor Dostoevskij

L’Idiota è un titolo davvero terribile per un romanzo .
Un lettore poco accorto potrebbe pensare che si tratta della storia di qualcuno
davvero idiota. Molti pensano che lo sia dato il suo inusuale comportamento, la sua 
assoluta sincerità nel parlare con le persone. In questo lui è completamente diverso da chiunque altro, anche perchè nel suo modo di fare mostra a tutti che il vero amore è la compassione.
A differenza di quelli che sono un pò compassionevoli o non lo sono affatto il Principe Myskin è molto sicuro di sè, ha una fede cieca per l’amore inteso come compassione ed è con questo che vuole salvare Nastastasja, soprattutto da se stessa.Quella se stessa che è diventata dopo essere stata ancora bambina “proprietà” di un uomo molto più grande. E’ rimasta marchiata da quella esperienza ed è impossibile per lei superarla. Come tutte le persone profondamente offese dalla vita incolpa se stessa per quello che le è capitato, e quindi si punisce, si fa del male. Sa che sposandola  il principe Minskin le darebbe quella rispettabilità a cui ha sempre aspirato, ma non pensa di meritarsela. E così va da Rogozin, un uomo che l’adora, ma è possessivo, la vuole tutta per sè, e pur volendo bene al principe lo teme.
Un tema importante in questo romanzo è quello del denaro. E’ una strana ricchezza quella dei personaggi del romanzo. La perdono, la ritrovano, o come capita al principe Minskin una grande eredità gli piove addosso. Lui sembra non curarsi dei soldi, è sempre lo stesso giovane che andava in giro vestito di stracci. Invece gli altri personaggi de L’Idiota non sono consapevoli di quanto sia effimero il possesso del denaro. Forse è per questo che ne parlano continuamente e chi non ne ha lo cerca affannosamente anche a costo di imbrogli e ricatti. Anche nei confronti del principe Minskin, che però non se ne cura perchè lui perdona tutti. Non li incolpa e loro sembrano redimersi con la sua stessa presenza. Lui è l’unico a possedere la compassione che lo porta a perdonare tutti. Essa si manifesta con la sua capacità di toccare l’altrui sofferenza e non le altrui colpe che ne sono la conseguenza. Il principe non le giudica e non le punisce.
Colpisce la passione  di
Nastastasja per il principe. Ma lui invece la compatisce. Per tutto quello che ha subito nella vita e per quella forma di pazzia a cui l’ha portata la sofferenza. Che non le permette di amare, ma solo di odiare. incolpa se stessa per quello che le è capitato, e quindi si punisce, si fa del male. Sa che sposandola  il principe Minskin le darebbe quella rispettabilità a cui ha sempre aspirato, ma non pensa di meritarsela. E così va da Rogozin, un uomo che l’adora, ma è possessivo, la vuole tutta per sè, e pur volendo bene al principe lo teme. A Nastastasja è piaciuto portare via il principe ad Aglaja, ma poi è di nuovo attratta dal suo destino e torna da Rogozin. 

Pubblicato da Dianella Bardelli

In questo blog sono presenti miei racconti, mie recensioni di romanzi e saggi su vari argomenti, soprattutto sulla letteratura della beat e hippy generation. Scrivo romanzi, spesso ambientati negli anni '70-'80'; e poesie; ne ho pubblicati alcuni : Vicini ma da lontano, I pesci altruisti rinascono bambini, Il Bardo psichedelico di Neal ; è un romanzo sulla vita e la morte di Neal Cassady, l’eroe di Sulla strada. Poi ho di recente pubblicato il romanzo "Verso Kathmandu alla ricerca della felicità", per l'editore Ouverture; ho pubblicato un libretto di poesie: Vado a caccia di sguardi per l'editore Raffaelli. Ho ancora inediti alcuni romanzi, uno sulla vita e la poesia di Lenore Kandel, poetessa hippy americana; un secondo invece è un giallo ambientato nella Bologna operaia e studentesca del '68; un terzo è è sull'eroina negli anni '80 a Milano e un altro ancora sul tema dell'amore non corrisposto. Adoro la letteratura della beat e hippy generation, soprattutto Keroauc, Ginsberg e Lenore Kandel. Scrivo recensioni su http://samgha.me/ e http://cronacheletterarie.com/ mio profilo in Linkedin: http://www.linkedin.com/pub/dianella-bardelli/45/71b/584