L’attesa

A volte respiri una realtà acida –
è quella disinvolta mancanza d’armonia
con ciò che ti vive intorno,
è l’ansia per gli eventi voluti ma non desiderati,
è inappetenza verso il sole che pure oggi splende
come volevi ieri quando pioveva –
è una nebbia nel cervello, ma si può fare qualcosa,
metterci rimedio –
fare come se niente fosse,
non volere ad esempio fare bella figura,
piacere alla gente –
connettersi semplicemente
con la coperta azzurra qui sotto di me
o la maglietta blu qui addosso a me
o la terrazza inondata di sole qui vicino a me
o l’erba e l’orto cresciuto così bene
in un giorno solo di pioggia
o la mano che con la penna che deve essere bic
 ora scorre così bene
e che nella prima incerta riga con l’acida realtà
ancora addosso
stentava a segnare questi geroglifici che sono “io”.

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