atrraverso l’arcobaleno

qualche giorno fa andando lungo la strada dritta, desolata, assolata,
sono entrata deliberatamente in un arcobaleno. Era la prima volta,
non m’era mai capitato prima di entrare, anzi di poter entrare, di decidere
d’entrare in un volume d’acqua, in un semicerchio d’acqua che produceva
un arcobaleno.
Dentro l’acqua sono entrata e dentro un arcobaleno. E’ stato bello.
Lo ripeterei. E’ stato bello essere stata così a stretto contatto, a così
stretto contatto fisico con quella moltitudine di riflessi colorati che noi
chiamiamo arcobaleno.
Visti da lontano, visti da vicino, v’assicuro non è come entrarci dentro
e uscirci, non è come attraversarlo un arcobaleno. Ma sono sicura di
una cosa: un sacco di gente avrebbe evitato d’entrare, d’attraversare un
arcobaleno, avrebbe cambiato strada, sarebbe tornata indietro, insomma
ne avrebbe avuto paura.
Invece è stata una gran bella esperienza, come entrare in un’altra dimensione,
la 5° o la 6°, fate voi, anche se tra l’entrare e l’uscire dall’arcobaleno, ci saranno stati
1 o 2 secondi di quello che abitualmente viene chiamato tempo. Anche se per
attraversare l’arcobaleno c’avrò messo non più di 1 o 2 secondi, ma non è che
li abbia contati, non mi è venuto proprio in mente di contarli- quando attraversi
un arcobaleno nonè che ti metti a contare quanto ci metti- lo stesso è stata
un’ "altra" esperienza, non semplicemente come attraversare un ventaglio d’acqua
proveniente da un campo di barbabietole, se insieme al ventaglio d’acqua c’è
anche l’arcobaleno e tu l’attraversi, è tutta un’altra cosa, è come entrare e uscire
in 1 o 2 secondi da un mondo, un altro mondo, ma non so quale….

3 Risposte a “”

  1. si in effetti parafrasavo proprio loro.

    credo siano “nati” in un festival di scrittura o cose cosi’: mi sono piaciuti cosi tanto che mi sono fatto mandare il papiro. troppo carini 🙂

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