Improvvisazione sulla noia

qualcosa nasce sempre
perché si esclude tutto-
non ci sono distrazioni,
entusiasmi
cose da fare subito
ma subito
urgentemente-
c’è pioggia che finisce
e pioggia che ricomincia-
un falco cercato a lungo
nella mente e quindi visto-
a centinaia ne posso se voglio vedere-
come quella volta i due corvi
nel gelo dell’inverno
visti dall’autostrada
e quindi di sfuggita-
mi piacciono molto i corvi
perché se ne stanno da soli-
non beccano nella mano
non vogliono diventare amici-
oggi da quella stessa autostrada
ho visto un camposanto
piccolo, vuoto
abbandonato-
ci voglio ritornare,
faticherò a trovarlo-
ci voglio andare
entrarci e stare lì un po’
a scrivere
a vedere cosa porta
la penna sul quaderno
qualcosa di dettato
da chissà chi
lontano
 alto nei cieli
oppure a razzolare sulla crosta terrestre-
Nel piccolo camposanto, se lo trovo,
ci voglio stare un po’ ad ascoltare
voci, richiami suoni,
ad ascoltare il vento
come gira e rigira là dentro
senza piante, alberi da attraversare-
sarà un vento sottile
silenzioso, discreto-
ascolterò e ascolterò tutto
quel che c’è da sentire-
soprattutto sentire

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