La mancanza *

Guardando i vestiti la sua mancanza si fa cotone, organza dai mille colori sgargianti, si fa pizzo da pochi soldi. Nella mancanza tutto splende, seduce, diventa bello e irraggiungibile. Lei passa tra le file di appendiabiti, tra camice tutte uguali ma di differente colore e pantaloni estivi di fogge diverse, strettissimi, larghissimi, a vita bassa, all’orientale, di cotone grosso o trasparente. Roba da poco, pensa, ma come è bella! Bella della “sua” assenza.
La sua mancanza, la nostalgia di “lui” la sente sulle labbra, sulle guance o nel suo sguardo, che a vederlo da fuori sarà triste e sognante. Ma trovandosi all’improvviso davanti ad uno specchio che la ritrae a figura intera, si trova mal vestita, spettinata, il suo sguardo le rimanda occhi torvi, per nulla sognanti. Occhi impauriti. Mi vedo sempre gli occhi impauriti, si dice. Impauriti di niente. Impauriti e basta.
Si allontana dallo specchio, continua a girare per il negozio con l’aria di chi cerca inutilmente qualcosa. La fa quasi sentire bene quella mancanza così feroce di “lui”, lì dentro, in quel negozio scalcinato, da quattro soldi. Questo negozio è come me, pensa, avvilito, triste, abbandonato.
Così rimane a lungo a gironzolare fra tutta quella merce perché lì sente più forte la sua mancanza.
Sono mesi che aspetta un suo cenno, un suo richiamo; aspetta soprattutto qualcosa di scritto, qualunque cosa scritta dalla mano di lui. Si accontenterebbe di un semplice ciao, le riempirebbe per mesi tutte le giornate a venire. Non lo odia ma da lui non arrivano cenni, non arrivano risposte alle sue dimostrazioni di disponibilità. Non lo odia, ma culla la sua mancanza con un sentimento di mesta pazienza che qualche volta si muta in un debole risentimento senza astio.
Immagina future o immediate lettere che potrebbe scrivergli. Lettere di rimprovero o di richiesta d’attenzione, lettere in cui dichiararsi ancor più disponibile. Ma così sarebbe come mettersi completamente nelle sue mani. Questa eventualità la distoglie dal farsi ancora viva con lui. E’ un amore senza speranza, il mio, pensa, eppure non lo scaccia, non fa nulla per dimenticarlo, non vuole dimenticarlo, lo nutre anzi, se ne prende cura come di un amore reale. Il fatto di non essere contraccambiata non le dispiace abbastanza da volersi disfare del pensiero di lui. In qualche modo le riempie una vita senza scosse, senza un vero dolore.
Mentre gira ancora per il negozio di vestiti pensa: sono troppo alta, forse è questo che non va ai suoi occhi, e ho i capelli lunghi e volutamente spettinati.
Culla i pochi ricordi che ha di lui. Il  modo in cui si è allacciato la sciarpa lo scorso inverno quando si sono incontrati e hanno parlato qualche minuto, il modo come ha mosso la testa e il corpo mentre parlava della malattia da cui era da poco guarito.
Così naturale quel suo muoversi, così seducente quel suo allacciarsi le sciarpa. E’ da quel momento che ha cominciato a pensare a lui. A pensare a lui sempre. Adesso è  la mancanza, quel sottile piacevole rodimento che nasce dall’assenza, dal fatto che lui non c’è, non c’è per lei e non ci sarà mai. Di questo lei è sicura. E’ una relazione senza speranza, che non comincerà mai. Non lo interesso abbastanza, pensa. Tutto qui. Non ci sono spiegazioni complicate, motivi nascosti. Del resto è sempre così. Si pensa solo alle persone che ci interessano  molto, che per un motivo o per l’altro ci intrigano, dalle quali ci aspettiamo qualcosa, qualcosa di sconosciuto, attraente, qualcosa che ci piacerà, ci cambierà, che ci farà migliori, o superiori, e farà scomparire tutti i nostri difetti, angosce, disperazioni. Per lei è proprio così. Questo è quello che si aspetterebbe da lui. Che lui le portasse e le regalasse tutte queste cose e che le desse la sua disponibilità totale. Che diventasse suo, una sua proprietà. Ecco perché, pur sapendo che è una storia senza speranza lei se la culla e la nutre   e la coltiva. Perché solo lui ha quel potere, ha quei regali, felicità, sicurezza e soprattutto la magia, la fiaba. Solo lui ha quelle cose antiche dell’adolescenza. E solo lui può essere veramente amico e fratello. Ecco perché non lo vuole dimenticare. Anche se sa che questo accadrà inevitabilmente.
Così ha deciso. Ogni tanto si farà viva con lui. Per non dimenticarlo. Per alimentare il suo amore. Il suo non ricambiato amore.

* fa parte di un mio romanzo inedito: L’amore ingrato

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