I testi del lupo di Lance Henson
Sono un uomo di una razza vagante”


Lance Henson è un poeta cheyenne. Nato nel 1944 a Washington, è cresciuto a Calumet in Oklahoma.
Ha pubblicato finora 28 volumi di poesie e le sue opere sono state tradotte in molte lingue. Ha tenuto corsi di poesia in America ed in Europa, oltre che in Italia, dove attualmente vive. E’ considerato uno dei più importanti poeti nativi americani viventi.
Lance è poeta non per scelta, ma per vocazione (di sé ama dire “ sono nato poeta”) ed è cheyenne non solo per nascita, ma soprattutto per scelta.
Fa parte infatti dell’ American Indian Movement ed è membro della Dog Soldier Society; inoltre dal 1988 al 2006 è stato scelto per rappresentare il popolo cheyenne alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Popoli Indigeni di tutto il mondo che si tiene a Ginevra.
La sua più recente raccolta di poesie è intitolata “ I testi del lupo” ed è stata pubblicata dalla casa editrice Nottetempo nel 2009.
Sentire Lance leggere dal vivo le sue poesie fa un certo effetto. All’inizio delle sue letture pubbliche a cui ho assistito, ha declamato alcune poesie guardando fisso davanti a sé e in lingua cheyenne. Non è per amore dell’esotico in sé ma devo dire che le sue parole, pur incomprensibili nel loro significato letterale, hanno risuonato in me di un’eco oscura e struggente come un lamento non di un individuo solo ma di un popolo intero, una comunità, un gruppo. La sua era una testimonianza.
Questa è la grandezza di certi poeti e scrittori americani ( nativi e non ).
Nelle loro pagine si portano dietro un sacco di gente. Dietro di loro c’è qualcuno che quel poeta testimonia, rappresenta, narra e tramanda. In questo io vedo la gran differenza tra quella tradizione e la nostra. Io, Dianella, quando scrivo sono sola e rappresento solo me stessa. Quando Lance o Allen o Jack o James scrivono, intorno a loro aleggia lo spirito di una generazione, di un’epoca, di un popolo intero ( come nel caso di Lance Henson ).
I testi del lupo contengono una scelta delle poesie scritte da Lance Henson in epoca recente. Sono poesie del cuore, quello umano, quello animale e vegetale, quello divino.
Trattano di vari temi: ricordi, visioni dello zio e del fratello scomparsi, amore per i figli e per la propria donna, descrizioni di animali, paesaggi naturali e città. E poi naturalmente le condizioni di vita dei nativi americani e di tutti i nativi del cosiddetto terzo mondo.
Questa raccolta di poesie nasce da un’esperienza vissuta da Lance e che lui racconta durante i suoi reading. Si trovava in ospedale per un incidente avuto durante una passeggiata in montagna, erano tre notti che non riusciva a dormire a causa dei forti lamenti dei suoi compagni di stanza. Ad un certo punto, dice Lance, “uno Spirito mi ha sussurrato all’orecchio di non addormentarmi; all’interno di una fitta nebbia ho visto prima un naso…poi le orecchie infine tutto intero il corpo di un lupo; la mattina dopo venni a sapere che sulle colline della città erano comparsi dei lupi”. Come fanno i lupi, che si cibano di animali ammalati, aggiunge Lance, “quel lupo era venuto a cibarsi delle nostre malattie”.
Nella maggior parte delle poesie contenute ne I testi del lupo l’atmosfera è evocativa, passato e presente si mischiano, così come visioni e realtà concreta.
Come in questa poesia del 2006 senza titolo:

fuori dalla finestra
un umido chiaro di luna entra nella stanza
la sua presenza cade come un gelo sopra il letto
tutta la notte gli spiriti di lupo e tasso
hanno riempito l’oscurità intorno a noi
insonne mi levo per vedere la luna scomparire
dietro le nuvole
mentre chiudo gli occhi
un uccello luminoso vola attraverso un vento di seta
di guerriero dog soldier
volgo lo sguardo verso casa

o questa, bellissima, che dà il titolo alla raccolta ed è del 2008:

I testi del lupo

per chi ha un nome il mondo
è nominato da coloro che non conoscono
i nomi esistono affinché gli uomini non si sentano perduti
in un mondo per loro già perduto
in una radura assaporo il suo dolce passaggio
ci sono cose che volano oltre i fuochi degli uomini
tengono le braccia come ali
questi uomini non sono che ossa che cantano
al proprio dolore…

Un altro gruppo di poesie sono dedicate ad un personaggio, Ray, che rappresenta lo stesso Lance e i suoi quattro zii che lo hanno allevato e gli hanno insegnato a vivere secondo le tradizioni Cheyenne. “ Erano i miei eroi”, dice Lance.

In questa poesia ad esempio vi è la visione di uno zio scomparso e del fratello morto suicida:


Ray nel ghetto di chicago

mio zio cammina attraverso villaggi deserti
ripara gli occhi dalla luce del sole
polvere antica si posa sulle scarpe
segue le orme di mio fratello
che lo osserva da un luogo muto
c’è un uccello che canta solo, su uno scheletrico ramo invernale
una falena con un’ala spezzata vola in circolo sul terreno
mirando ai piedi di mio zio
lui sorride e la prende
la mette in tasca ed entra in una casa
esce una donna con una candela
canta dolcemente del vento
e sussurra nell’arco di luce della candela…

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