Immagino

Immagino il futuro per L'Europa. Quell'andare e venire che è la Storia ci riporterà a viaggiare coi cavalli, ritorneremo agricoli, una specie di realizzazione deformata dell'utopia bioregionale. Nessuno emigrerà più da noi, perché là dove sono insieme alla libertà ci sarà sviluppo, benessere, anche un po' di felicità. Noi torneremo all'antico da cui non ci siamo mai mossi, torneremo ai “Signori”, quelli feudali, che è quel che in fondo abbiamo sempre voluto, e peggio per me e per tutti quelli che in questi anni si sono vergognati e ogni volta hanno pensato che fosse troppo, almeno “questa volta” troppo. Ho letto chissà dove, perché leggo senza costrutto solo alla ricerca della pura ispirazione – ho letto insomma chissà dove, ma lo ritrovo forse dov'è quel chissà dove, che oggi è il primo giorno di quel che mi resta da vivere. Sì, ma io lo vorrei vedere il mio medioevo agricolo, bioregionale ma feudale. Altrove invece sarà democrazia, in Egitto, Libia, e in tutta quella parte di mondo che ha ancora cuore e speranza per andare avanti. Noi no, noi abbiamo solo il tempo di tornare all'antico da cui di cuore e mente non ci siamo mai mossi. Noi vogliamo il“signore”, non il Don Rodrigo di Manzoni, ma quello dopo sì, il suo erede, quello che nel romanzo immenso viene chiamato il Marchese ***; lui è buono è popolare, lo serve a tavola il popolo ma con lui non mangia. 

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