copertina vicini ma da lontanoVicini ma da lontano

 Questo romanzo è il mio primo pubblicato, ma l'ho scritto qualche anno fa quando mi sono avvicinata per la prima volta alla pratica della meditazione buddista. Questo romanzo fa un po' parte della fase dell'entusiasmo quando incontri qualcosa non soltanto di nuovo ma che hai l'impressione che ti possa servire molto per vivere meglio, per affrontare meglio le cose della vita con più serenità. La trama è questa: in un tempo che è il nostro ma non proprio di questi anni, nel senso che non si parla di computer, non si parla di telefonini, quindi potrebbero essere gli anni '80, '90, c'è questo gruppo di ragazzi, tre ragazzi e una ragazza, che in una città che potrebbe essere la nostra ma non viene nominata, vivono sempre insieme; in qualche modo si sono isolati dal resto delle persone che comunque frequentano andando a lavorare o a scuola; loro vivono sempre insieme e quello che fanno è guardare le cose, contemplarle e si affidano molto ad Andrea, il più grande del gruppo, che è il protagonista del romanzo e che è l'unico che già lavora e si sta avviando intensamente a imparare gli insegnamenti buddisti. Quindi lui è il leader di questo gruppo, gli altri sono dei ragazzini, quando lui parla loro di buddismo fanno un po' finta di capire, non è che capiscano tanto, però lo ammirano e quando stanno nella sua stanza piena di questi lumini, di queste lucine, pensano che stanno bene. E quindi continuano a fare questa vita molto autoreferenziale, loro vivono in un mondo che comprende solo loro quattro. Un bel giorno arriva la primavera, vanno a fare una gita in montagna perché uno di loro ha la casa di famiglia dell'Appennino. Facendo una passeggiata scoprono una piccola casa abbandonata. Tra l'altro non l'idea del romanzo, ma che Andrea vada a stare in questa casa abbandonata, mi è venuta vedendo una vera casa abbandonata sull'Appennino. Decidono di rimanere lì a dormire per la notte. Quello che accade è che Andrea decide di rimanere lì, mentre gli altri non hanno nessuna intenzione di farlo perché la notte è stata fredda, è stato scomodo dormire nella casa, e vogliono le loro colazioni calde. Quindi tornano in città mentre Andrea rimane lì. Lui è tutto contento perché questo secondo lui fa il “vero buddista”, il vero buddista è l'eremita che si isola. Quindi passa un certo periodo lì, ed è contento perché gli sembra la situazione ideale dove lui fuori da qualunque distrazione può fare le sue pratiche buddiste. Solo che cosa succede? Succede che per caso incontra un uomo più grande, che poi si scopre essere il proprietario della sua casetta e di tutto il bosco intorno, che vive in una bella casa . Tra loro nasce un'amicizia che scombussola tutte le costruzioni mentali di Andrea. Questo uomo è uno a cui piace godersi la vita, quando mangia bisogna che ci siano i bicchieri di cristallo sennò gli sembra che il vino non sia buono e ci devono essere i piatti più costosi sennò il mangiare non è buono, e quindi mette in discussione tutta la frugalità di cui si era circondato Andrea, che comincia anche lui a pensare che in effetti è vero che in un bel calice il vino è più buono. Fino ad un finale che lascio alla vostra curiosità.

Per acquistare il libro in internet: ad esempio qui:
 http://www.ibs.it/code/9788861553156/bardelli-dianella/vicini-lontano.html

 

http://www.libreriauniversitaria.it/vicini-ma-lontano-bardelli-dianella/libro/9788861553156

http://www.bol.it/libri/Vicini-ma-da-lontano/Dianella-Bardelli/ea978886155315/
 

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