Dorian Gray siamo noi quando ci guardiamo allo specchio e vediamo quello che vogliamo vedere e non quello che c’è davvero. Dorian Gray siamo noi quando ci facciamo tirare il viso. Siamo noi quando ci vestiamo come quando avevamo 15 anni. E il quadro in soffitta di Dorian Gray siamo noi anche quello? Certo, la soffitta ce l’abbiamo nella testa, nel cuore, è la nostra cattiva coscienza. Nella soffitta il quadro di Dorian Gray più che invecchiare si deforma, imbruttisce. Vi ricordate Kafka? Diceva che l’inferno è una stanza piena di ragni.
Doryan Gray nel romanzo di Oscar Wilde diventa la personificazione del male. C’è chi lo chiama Satana. Creare un romanzo su questi temi senza accennarvi direttamente e senza neanche alludervi è una delle grandezze di Oscar Wilde. Apparentemente è solo la storia di uno chevuole rimanere sempre giovane a qualunque prezzo.
Quanti oggi nell’epoca del nichilismo assoluto, delle disuillusioni, della precarietà dei valori non venderebbe l’anima per l’eterna giovinezza?