Avanzano a passo lento, avvolti completamente nella nebbia, i cavalli li hanno coperti con teli di lana; camminano quasi alla cieca su un terreno fangoso, a volte su tratti erbosi o sterrati. Vanno al passo lentamente, come di malavoglia; i cavalieri non li pungolano, non li fanno andare più velocemente; camminano al loro fianco tenendo le briglia lente; non c’è fretta di arrivare, non c’è meta urgente da raggiungere; si va nella nebbia fitta d’autunno; il fiato compatto e grigio ad ogni respiro esce dalle bocche degli uomini e dei cavalli e si confonde subito con la nebbia, bagnata che li circonda. Ogni tanto la guida urla “ Si passa di qua, seguitemi”; al che tutta la lunga fila d’animali e uomini lo segue, fa una curva o scansa un improvviso cedere del terreno.
Passano le ore e si continua ad andare al passo e lentamente.
Infine lo strapiombo, netto e inesorabile, infinito. La loro meta.